La Biblioteca Universitaria di Salisburgo e il Dommuseum espongono miniature provenienti da scriptoria e biblioteche tardomedievali della regione di Salisburgo. Innanzitutto incontriamo libri originari della bottega di Ulrich Schreier, straordinariamente prolifica, e di altri centri scrittori gotici salisburghesi. Le collezioni degli arcivescovi comprendevano inoltre manoscritti italiani e francesi. Le abbazie, dal canto loro, allestivano le loro biblioteche grazie all’opera di amanuensi interni o esterni.
Nel medioevo i libri non erano oggetti d’uso quotidiano. La loro realizzazione richiedeva molto tempo e denaro: ogni singola copia doveva essere scritta a mano e il materiale era molto costoso. I manoscritti miniati erano nel medioevo oggetti di prestigio. Solo gli aristocratici e alti prelati potevano permettersi l’acquisto di simili lussuosissime opere. I principi arcivescovi di Salisburgo erano noti quali collezionisti di libri rari e pregiati.
I miniaturisti avevano il compito di “illuminare” i manoscritti, cioè di “farli rilucere”. Lo sfarzo cromatico degli oggetti esposti testimonia la maestria artistica delle botteghe salisburghesi e internazionali. La mostra intende illustrare l’altissimo valore attribuito nel Trecento e Quattrocento ai sontuosi manoscritti dagli arcivescovi e dalle abbazie salisburghesi.