Violetter Balken

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Mostra „Capolavori“ – Residenzgalerie

Niederländisches Gemälde

La mostra speciale “Rembrandt. Sotto il colore” fa parte di una presentazione di opere appartenenti al fondo della Residenzgalerie Salzburg. Straordinarie opere pittoriche che vanno dal Cinquecento all’Ottocento contraddistinguono questa raccolta, tra i tesori artistici più preziosi del Land Salisburgo.

Oltre a opere dei grandi paesaggisti Jan van Goyen, Aelbert Cuyp, Salomon van Ruysdael e affascineranno l’osservatore il pittore di animali Paulus Potter e il maestro della natura morta del “Secolo d’oro” Jan Davidszoon de Heem.

© RGS 2016/Ghezzi

 


Mostra „L’allegoria. Il linguaggio delle immagini“ – Residenzgalerie

Allegorie der Künste

Con la trasformazione in immagini di concetti come l’amore, la caducità e la morte, le allegorie sono fonte di un fascino infinito. La mostra estiva, allestita presso la Residenzgalerie ed il DomQuartier, presenta opere piene di fantasia ed ironia.

Giacomo del Pò, Allegorie der Künste, © 2016 RGS/Ghezzi


„Vedi Napoli e poi muori – Il Grand Tour dei frati“ – Museum St. Peter im Nordoratorium

Benedettini in viaggio

Sin dalla fondazione dell‘ordine, avvenuta nel VI secolo, nonostante la “stabilità” (stabilitas loci) prevista della regola dell’ordine non mancarono le occasioni perché i monaci intraprendessero dei viaggi, con svariate modalità e destinazioni; una suddivisione dei viaggi in pellegrinaggi, missioni di servizio, “grand tour” e viaggi di vacanza tuttavia spesso non è che indicativa.

Un viaggio da Salisburgo in Italia richiedeva -sino al XIX secolo- un periodo di tempo abbastanza lungo, dovendo affrontare il percorso o a piedi o a cavallo o in carrozza. Lo sviluppo della rete viaria veniva determinato dalle rotte commerciali. La possibilità di portare con sé del bagaglio era limitata, per cui si utilizzavano utensili poco ingombranti (p.e. posate pieghevoli). I capi di abbigliamento da viaggio consistevano in stivali, mantello e cappello, soprattutto a protezione dalle intemperie invernali. La letteratura di viaggio offriva la possibilità di informarsi sulla propria destinazione prima di iniziare il viaggio.

 

Pellegrinaggio

In Italia Roma, Assisi e Loreto rappresentavano tre luoghi di pellegrinaggio fondamentali per la cristianità cattolica i quali richiamarono sin dal primo medioevo grandi flussi di pellegrini nel paese. La tappa principale dei pellegrinaggi era Roma, dove i primi pellegrini si recavano a visitare le tombe dei santi Pietro e Paolo e le chiese erette sopra di esse. Con l’introduzione dell’Anno Santo nel 1300 venne stabilito un percorso spirituale attraverso Roma che toccava le sette chiese principali della città (San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore, San Lorenzo fuori le Mura, San Lorenzo e San Sebastiano).

Per i benedettini, i centri dove aveva operato il fondatore dell’ordine, San Benedetto (ca. 480–547), in particolare Subiaco und Montecassino, costituivano destinazioni particolarmente importanti della penisola appenninica.

 

Grand Tour

Il cosiddetto “grand tour” si sviluppò nel XVII secolo come viaggio di istruzione compiuto da giovani aristocratici attraverso l’Europa; nel corso del XVIII secolo venne fatto proprio anche dai ceti borghesi. Si tratta solitamente della combinazione di un soggiorno di studi e di un itinerario che toccava le principali attrazioni secondo svariati criteri. Il punto più a sud del viaggio era Napoli con la visita in cima al Vesuvio e agli scavi di Ercolano. Il grand tour perseguiva inoltre l’obiettivo di sviluppare una rete di relazioni sociali internazionali; un esempio ne è il viaggio dei padri Alois Stubhahn OSB e Albert Nagnzaun OSB dell’arciabbazia di St. Peter negli anni 1804–1806, ampiamente documentato.

 

Viaggio di vacanza

Di viaggi di vacanza si può parlare in realtà solo a partire dal XIX secolo, dopo il tramonto del modello societario medievale feudale. Per la prima volta i nuovi periodi di tempo liberi dal lavoro resero possibile a diversi ceti sociali di andare in vacanza.

Il viaggio di vacanza per i benedettini non costituisce una contraddizione rispetto al voto di stabilità: gli statuti attuali della Congregazione benedettina austriaca (§ 20) prevedono che i frati dispongano di sufficiente tempo libero da dedicare ad opportune attività ricreative e raccomandano vacanze annuali di tre settimane.

 

Missione

Le missioni di servizio intraprese dai monaci dipendono dalla carica rivestita nella comunità. L’Abate o un rappresentante del monastero si sposta per affrontare presso la curia questioni amministrative e canonistiche (p.e. per l’ottenimento di un’indulgenza) o per partecipare alle assemblee della confederazione benedettina.

I giovani monaci inoltre vengono inviati a Roma per gli studi. Il monastero benedettino di San Paolo fuori le Mura costituì a partire dal XVII secolo il centro di studi dei benedettini in Italia. Oggi è il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, l’università internazionale dell’ordine benedettino all’Aventino, fondata nel 1888, a farsi carico di tale compito. A partire dalla seconda metà del XIX secolo, i benedettini salisburghesi svolgono regolarmente dei soggiorni di studio a Roma, dove alcuni di essi vengono addirittura ordinati sacerdoti.

 

 


„Le gioie del peccato“ – Residenzgalerie Salzburg

I piaceri sessuali danno colore, gioia e splendore festoso alla quotidianità. Circa quindici opere selezionate dalle collezioni della Residenzgalerie di Salisburgo illustrano storie di “voluttuosi diletti” e gioiosi incontri. Musica, danza e gioco erano il passatempo preferito insieme alla caccia riservata ai nobili. Le nature morte con cacciagione che accompagnano queste rappresentazioni, creano inoltre un effetto scenico tutto particolare. Al culmine dell’illustrazione delle varie nature morte vi sono le immagini raffiguranti tavole strapiene e sontuose decorazioni floreali che completano la mostra.

 

Sala 1 della mostra | La vita, una festa

I cinque sensi, udito/auditus, vista/visus, tatto/tactus, olfatto/odoratus e guto/gustus, sono uno dei temi più popolari della pittura profana.

Nel ciclo dei cinque sensi, il vino e il fumo stanno a simboleggiare il gusto e l’olfatto. Prediletto, nonché economico, era il consumo di tabacco con la pipa di terracotta. Nei Paesi Bassi del nord, nel XVII secolo, i due elementi non sono ritrovabili solo nelle rappresentazioni degli strati sociali più benestanti, benaì anche tra i più poveri, come mostrano le scene di osteria, un piacere spesso consumato. Nell’Europa cattolica il consumo di tabacco era vietato.

La pittura francese mostra i bagnanti. Sotto la luce del sole cocente l’acqua fresca dona momenti di piacere risvegliando le brame nascoste negli occhi di chi osserva i corpi nudi.

 

Sala 2 della mostra | Delizia per gli occhi

L’eccesso domina le varie rappresentazioni delle nature morte barocche. Dapprima vista come elemento di contorno nelle composizioni più grandi, la natura morta si manifesta a poco a poco come forma pittorica autonoma ed amata nel corso del XVI secolo. Frutti squisiti, vetro prezioso e stagno lucido sono gli ingredienti di uno stile di vita raffinato. Il tutto viene messo in scena nella loro abbondanza marcante e strabordante. La riproduzione minuziosa ed esatta dell’oggetto e dei riflessi della luce regalano a chi guarda una gioia per gli occhi. Le immagini sono ricche di contenuti più o meno nascosti e culminano con l’ammonimento “uomo ricorda che la tua esistenza è effimera.”

Nella natura morta del XVIII e XIX secolo, la dimensione allegorica sparisce pian piano dalle rappresentazioni.

I fiori della pittura Viennese che ne sisultano trovano le loro radici nell’arte grafica olandese del XVII e vivono un periodo aureo incomparabile fino al 1850.

 

Sala 3 della mostra | Caccia e diletto

Immagini di caccia e rappresentazioni correlate a scene delle antiche mitologie riflettono la passione per questa attività e il desiderio di divertimento del nobile committente.

Il passatempo del cacciare è riservato solo alla società aristocratica e il suo desiderio di piacere viene soddisfatto mediante eventi molto costosi.

Così si rallegra per esempio la “Chasse à force” o la “freie Hetze” con cani da caccia e cavalli della grossa popolarità. Per la caccia ad un cervo, il quale viene circondato giorni prima dai cacciatori e dai vari aiutanti, vengono inviati circa 100 cavalli e 300 cani. La caccia stessa dura in genere non di più di 2–3 ore.

Al cacciatore del principe è riservato l’ultimo colpo all’animale ormai stremato. Il tutto si svogle in genere senza rischi dato che il “piqueur” ha prima tagliato i tendini. La caccia è accompagnata dai segnali del corno, che risuona per far capire al cacciatore cosa è da fare e indica la “Legen der Strecke” (l’esibizione della selvaggina) per onorare la cattura.

 

Sala 4 della mostra | I sensi

Lo spazio ai vari sensi è dato dalla presentazione del dipinto “Betende alte Frau” (donna anziana che prega) di Harmensz. van Rijn Rembrandt.

 

Sala 5 della mostra | Danza e musica

Dalla nobiltà, passando per la borghesia finendo tra gli strati più bassi della società, tutti si rallegrano dinanzi a musica e danza.

Accanto alle distrettezze di Guerra, la formazione nell’era aristocratica pone l’attenzione sull’arte, e in particolare sulla danza. Nel cortile del Re Sole, Luigi XIV, la professionalizzazione raggiunge il suo apice con la fondazione della Académie Royale de Danse 1661. I balletti servivano da intrattenimento e per comunicare, soprattutto per fini rappresentativi. Il ballo è l’espressione dello sfarzo cortese.

 

Sala 6 della mostra | Gioco

Tra i temi più amati nelle rappresentazioni pittoriche olandesi ci sono immagini di giocate a carte e scommesse. I quadri trasmettono un alto livello di passatempo essendo il gioco diffuso in tutti gli strati sociali.

Pur essendo divertente e una fonte d’intrattentimento, nell’ambito della chiesa il gioco non è considerato un passatempo ben visto. Soprattutto per i moralisti, le sue conseguenze negative sono una spina nell’occhio. In primo luogo il gioco ti distoglie dalle cose importanti della vita, come per esempio andare in chiesa o il lavoro, in secondo luogo si tende ad unire il gioco alle bestemmie, al furto, al conflitto fisico, allo spreco di soldi.

Il gioco a carte, particolarmente amato tra gli strati più poveri della società, viene spesso unito a pigrizia e litigio. Nelle immagini presentate la riprovevolezza del gioco assume un valore ancora più centrale se accompagnato all’uso di tabacco e alcoll, musica e scene amorose.

 

 


Rembrandt. Unter der Farbe

Präsentation der wissenschaftlichen Ergebnisse aus dem Forschungsprojekt „Rembrandt und Rembrandt-Schule“

Das Gemälde von Rembrandt Harmensz. van Rijn „Betende alte Frau“ – auch „Rembrandts Mutter“ genannt – ist hinsichtlich der Maltechnik eine Besonderheit. Auf einer vergoldeten Kupferplatte gemalt, zeigt das Bild die herausragende technische Versiertheit des Künstlers. Zudem ist das kleine Bildnis eine Charakterstudie, Tronie, genannt. Die Empathie, mit der Rembrandt das Modell zeigt, ist einzigartig. Das Bild wurde Anfang der 1980er-Jahre gemeinsam mit 69 anderen wertvollen Gemälden aus der Wiener Adelssammlung Czernin für die Salzburger Landessammlung erworben.

Die Ergebnisse der technischen Untersuchungen, die erstmals an diesem Gemälde durchgeführt wurden, werden nun in einer Ausstellung präsentiert. So wird dem Publikum ein Blick tief unter die Farbschichten und damit unter die „Haut“ des Rembrandt-Bildes gewährt. Neue Fragen und Untersuchungsmethoden dokumentieren den ursprünglichen Gedanken ebenso wie die Idee des Meisters, da sie den ersten und später verworfenen Entwurf zum Vorschein bringen. Materialanalysen geben Auskunft über die Wahl von Pigmenten und Bindemitteln.

 

Ausstellung

Kuratorin: Gabriele Groschner

Kooperationspartner: naturwissenschaftliche Labor des Kunsthistorischen Museums Wien.

Gestaltung der Ausstellung: Markus Huber, Visuelle Medien, Salzburg

Claudia Hell, Restauratorin und Vergoldermeisterin, Salzburg

 

Forschungsprojekt

Forschungsleiterin: Gabriele Groschner

Kooperationspartner: Naturwissenschaftliches Labor des Kunsthistorischen Museum Wien Verband für Experten der niederländischen Kunst)

Sponsor: XGLab. X and Gamma Ray Electronics, Mailand

Förderung: Land Salzburg (Abt. 2; Referat 2/04)

 

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Harmensz. van Rijn Rembrandt, Betende alte Frau (Ausschnitt)
© RGS/Ghezzi

 

 

 

 


Mostra di Natale – Residenzgalerie

Le raffigurazioni natalizie e mariane appartenenti alla collezione della Residenzgalerie preparano al periodo dell’Avvento e del Natale.
Artisti: Joos van Cleve, Kaspar Memberger d. Ä., Anton Mozart, Simon de Vos, Carlo Saraceni, Battista Dossi, Pierre Subleyras, Sébastian Bourdon, Michel Corneille

Immagine: Pierre Subleyras, Anbetung der Heiligen Drei Könige, Residenzgalerie Salzburg Inv. Nr. 293, Foto: Ulrich Ghezzi, Oberalm, © RGS/Ghezzi


Mostra temporanea “Nuove interpretazioni dei tessuti barocchi” – Residenzgalerie & Saloni di gala

I Saloni di gala della Residenza di Salisburgo spiccano per gli spazi particolarmente sontuosi, dotati di stoffe storiche e tappezzerie pregiate. L’affinità fra l’arte e i tessuti risulta evidente anche osservando l’abbigliamento delle persone raffigurate negli eleganti dipinti della Residenzgalerie: dalle raffinate stoffe di seta alle stoffe di lino più grossolane, alle pellicce, ai colletti inamidati lavorati ad arte, ai cuscini di velluto fino alle tende pesanti. Nel corso dei secoli la struttura e i motivi raffigurati nelle forme artistiche tessili hanno ispirato gli artisti, sia definendo le linee guida nella composizione che nella scelta delle forme. Dimostrano anche quanto i tessuti abbiano determinato il nostro essere e continuano a farlo fino al giorno d’oggi.
Studenti dell’Università Mozarteum/Creazioni tessili studiano le circostanze e i manufatti storici e creano le proprie opere d’arte tessili (oggetti, installazioni, abbigliamento) nel contesto delle opere storiche, includendo componenti del giorno d’oggi, come la luce, i nuovi media ecc. per i Saloni di gala della Residenza e per la Residenzgalerie. La scelta del materiale tessile e l’elaborazione formale influenzano l’approccio sensitivo dell’osservatore sprigionando al contempo molteplici associazioni.
Una cooperazione fra la Residenzgalerie, le Fortezze e i Castelli di Salisburgo e il Mozarteum/Creazioni tessili.
Concetto: Monika Fermin-Vaez

Immagine: Barent Graat, Herr und Dame auf einer Gartenterrasse, Residenzgalerie, Nr. inv. 537, Foto: Ulrich Ghezzi, Oberalm, © RGS/Ghezzi


Mostra temporanea „Tripudio di colori su pergamena. La miniatura gotica salisburghese“ – Oratorio settentrionale

La Biblioteca Universitaria di Salisburgo e il Dommuseum espongono miniature provenienti da scriptoria e biblioteche tardomedievali della regione di Salisburgo. Innanzitutto incontriamo libri originari della bottega di Ulrich Schreier, straordinariamente prolifica, e di altri centri scrittori gotici salisburghesi. Le collezioni degli arcivescovi comprendevano inoltre manoscritti italiani e francesi. Le abbazie, dal canto loro, allestivano le loro biblioteche grazie all’opera di amanuensi interni o esterni.

Nel medioevo i libri non erano oggetti d’uso quotidiano. La loro realizzazione richiedeva molto tempo e denaro: ogni singola copia doveva essere scritta a mano e il materiale era molto costoso. I manoscritti miniati erano nel medioevo oggetti di prestigio. Solo gli aristocratici e alti prelati potevano permettersi l’acquisto di simili lussuosissime opere. I principi arcivescovi di Salisburgo erano noti quali collezionisti di libri rari e pregiati.

I miniaturisti avevano il compito di “illuminare” i manoscritti, cioè di “farli rilucere”. Lo sfarzo cromatico degli oggetti esposti testimonia la maestria artistica delle botteghe salisburghesi e internazionali. La mostra intende illustrare l’altissimo valore attribuito nel Trecento e Quattrocento ai sontuosi manoscritti dagli arcivescovi e dalle abbazie salisburghesi.



Mostra temporanea “Seduzione. Bellezza attraente – fascino mortale” – Residenzgalerie

Ausstellung „Verführung. Verlockende Schönheit – tödlicher Reiz“ – Residenzgalerie

La seduzione attira sempre con ciò che è attraente, irresistibile, a volte anche misterioso, ed è intrisa di magia. Promette e pretende allo stesso tempo.
Da oltre 2.000 anni i testi antichi, la Bibbia e i racconti moderni forniscono innumerevoli esempi di descrizioni incentrate sulla seduzione. Sono storie che trattano soprattutto di potere ed influsso, ma anche di amore, nelle quali la sensualità e ciò che è proibito esercitano un’attrazione irresistibile.
Una scelta di esempi della collezione della galleria getta luce su seduttori e sedotti ed anche sugli oggetti utilizzati per sedurre e pone un accento particolare sulle conseguenze, spesso mortali, risultanti dagli incontri dettati dalla passione.
Artisti: Leandro Bassano, Ferdinand Alexander Bruckmann, Lucas Cranach il Vecchio, Luca Giordano, Anton Hickel, Ernst Klimt, Max Liebermann, Koloman Moser, Andreas Nesselthaler, Johann Georg Platzer, Carl Rahl, Rembrandt (scuola), Peter Paul Rubens, Francesco Solimena, David Teniers il Giovane, Johann Zick e molti altri.
Idea & concetto: Dr. Thomas Habersatter, Mag. Astrid Ducke

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo.

Immagine: Francesco Solimena, Bathseba im Bade, Residenzgalerie Salzburg, Inv. Nr. 197, Foto: Ulrich Ghezzi, Oberalm, © RGS/Ghezzi


Cycles – Video di presentazione delle opere appartenenti alla collezione della Residenzgalerie

Cycles – Video-Präsentation zum Sammlungsbestand der Residenzgalerie

Il filmato dona vita ai dipinti della Residenzgalerie di Salisburgo presentandoli in una successione tale da raccontare una storia unica sul tema della fugacità e sul nuovo inizio.
Una farfalla, simbolo dell’anima dell’essere umano, infonde vita ai dipinti e svolazza attraverso le varie stazioni della vita. La farfalla è una protagonista discreta dal momento della nascita fino alla morte, si tiene nell’ombra ed è al contempo un’osservatrice muta.
Concetto: Dott.ssa Gabriele Groschner
Produzione: OMORI Film, Markus Huber

Immagine: Cycles, © RGS/markushuber.net


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